
Dove tutto è possibile
Le squadre giovanili non hanno bisogno di vincere, hanno solo bisogno di rendere migliori i loro giocatori, professionalmente e umanamente. Prima dell'età di 14 anni sono solo abilità del gioco e tutto sta nello sviluppare buone abitudini, come controllare e passare la palla nel modo giusto nel momento giusto, le posizioni da tenere, ma anche lavorare sull'aspetto mentale dei ragazzi. Quindi alla fine non hai solo un giocatore di calcio completo se tutto andrà bene, ma una persona che fa bene agli altri, che vuol dire qualcosa al mondo.
La carriera di Alberto Aquilani

Ho sempre avuto la passione per il pallone e il mio primo campo è stato il marciapiede, finché i miei genitori mi hanno iscritto alla scuola di calcio Spes Montesacro dove ho partecipato ai miei primi tornei.
Proprio durante uno di questi mi ha notato Mister Tonino Tempestilli che insieme a Bruno Conti mi ha voluto nel settore Giovanile della Roma. Nonostante le offerte di altre squadre sono rimasto a Trigoria per poter coronare il mio sogno: esordire con la maglia giallorossa in Serie A, esaudito il 10 maggio 2003.
Per consolidare la mia crescita nella stagione 2003-2004 sono stato ceduto in prestito alla Triestina per tornare l’anno successivo a Roma e alla mia prima stagione in serie A, con più di venti presenze.
Ho vestito la maglia giallorossa fino al 2009, collezionando una serie di eventi importanti: la vittoria del derby nel febbraio 2006 e con questa il record di 11 vittorie consecutive, la vittoria della Supercoppa Italiana e della Coppa Italia, l’emozione degli ottavi di Champions League con Real Madrid-Roma.
Dopo alcuni infortuni, la stagione 2009-2010 mi ha visto volare oltremanica per giocare nel Liverpool, una scelta non facile ma che ho voluto prendere per fare un’esperienza in un club titolato e importante e incontrare le necessità economiche della Roma.


Nel 2010-2011 sono tornato in Italia dove ho conquistato un posto da titolare come centrocampista della Juventus e ho potuto giocare con continuità collezionando 33 presenze e 2 reti.
Il mio anno al Milan fu condito da 23 presenze e un fantastico goal di testa contro il Napoli su un
cross meraviglioso di Antonio Cassano con una dedica particolare, la ricordate? Nel 2012 fui chiamato a Firenze dove ho vissuto dei momenti stupendi. Ricordo perfettamente l’esordio con l’Udinese dove da subentrato regalai l’assist decisivo a Jovetic per vincere la partita 2-1. Furono tre anni strabilianti: la maglia numero 10, la mia prima doppietta contro l’Atalanta, le 200 presenze in Serie A e il traguardo delle 100 presenze con la maglia viola. Non vi preoccupate, non mi sono dimenticato la tripletta contro il Genoa, ho ancora il pallone a casa!
Nel 2016, complice l’esperienza in Inghilterra sentì il bisogno di scoprire una nuova cultura e presi il primo volo per il Portogallo con direzione Lisbona.
Vestire la maglia dello Sporting Lisbona fu stimolante e conclusi la stagione con 32 presenze e 5 reti, senza dimenticare la conquista della Supertaça contro il Benfica nella prima gara dell’anno. Nel 2017 decisi di affrontare una nuova sfida e tornai in Italia per indossare la maglia del Pescara dove giocai 9 partite segnando contro l’Udinese, per poi trasferirmi a Sassuolo durante la sessione invernale dove con 16 presenze contribuì all’obiettivo stagionale raggiungendo la salvezza con molte giornate d’anticipo.
Nel 2018 la mia voglia di viaggiare mi portò in Spagna, precisamente alle Canarie per vestire la maglia del Las Palmas dove terminai la stagione con 23 presenze.


Non posso dimenticare poi la mia carriera in Nazionale: la vittoria degli Europei U19 contro il Portogallo nel 2003, la prima convocazione nella Nazionale Maggiore nel 2006-2007 e l’esordio con la maglia azzurra il 15 novembre 2006 contro la Turchia, la partecipazione agli Europei nel 2008. Uno dei ricordi più dolci che ho della nazionale è sicuramente la partita contro il Montenegro al Via del Mare di Lecce nel 2008, dove non solo realizzai la mia prima rete in nazionale ma segnai due gol conducendo la nazionale alla vittoria per 2-1. Altra rete che mi viene in mente con piacere è sicuramente quella segnata al San Nicola di Bari nel 2001 contro la Spagna campione del mondo. Non posso dimenticare l’esperienza in Brasile per la Confederations Cup del 2013 dove disputai tutte e 5 le partite fino alla finale vinta per il 3°Posto. E per finire il gol a Copenaghen contro la Danimarca che al 91esimo fissò il risultato sul 2-2.